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Vitamina D

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La vitamina D contribuisce al normale assorbimento/utilizzo del calcio e del fosforo, a normali livelli di calcio nel sangue, al mantenimento di ossa normali, al mantenimento della normale funzione muscolare, al mantenimento di denti normali, alla normale funzione del sistema immunitario. La vitamina D interviene nel processo di divisione delle cellule.

  

Alimenti contenenti Vitamina D

Vitamina D: Cos'è, a cosa serve, dove si trova e carenza.

Molto spesso si sente parlare della Vitamina D e della sua importanza per la salute di ognuno. In televisione, alla radio e sui social è facile imbattersi in discussioni o spot pubblicitari che ne esaltano proprietà e benefici e ne suggeriscono l'assunzione. Ma perché è così importante la vitamina D3 per l'organismo umano?

  

Che cos'è la Vitamina D

  

In generale, tutte le vitamine sono importanti per l'organismo poiché ognuno di questi micronutrienti contribuisce al funzionamento degli enzimi, fondamentali per il corpo. La vitamina D appartiene al gruppo di quelle liposolubili ed è naturalmente prodotta dal nostro organismo attraverso le cellule della pelle. Infatti, quando il corpo è esposto al sole e ai suoi raggi UVB esso stesso produce questo importante elemento.

Ma non sempre il quantitativo che l'organismo riesce a produrre da solo è sufficiente a soddisfare il fabbisogno della persona. Può nascere, dunque, la necessità di ricorrere a dell'altro. Oltre a produrla in autonomia, il corpo può avere bisogno di integrarne l'assunzione tramite una dieta variegata o ancora attraverso l'assunzione di integratori.

Può capitare di scoprire che la vitamina D è carente per sintomatologia o per un normale esame del sangue. La dieta in questo caso può venire incontro al problema. Sono diversi gli alimenti che possono provvedere al fabbisogno giornaliero di Vitamina D, tra questi si annoverano il pesce azzurro, i latticini, le uova e i suoi derivati e le carni grasse.

E' importante ricordare e sapere che la principale sorgente da cui ognuno trae la vitamina D è di origine naturale: si tratta della luce del sole. Questo significa che Vitamina D3 e sole sono estremamente correlati. Allora, stare all'aria aperta, prendere il sole d'estate, frequentare la montagna, svolgere attività fisica all'aperto sono tutte ottime abitudini per consentire all'organismo di attivare durante tutto l'anno la reazione che servirà a trasformare la luce solare in Vitamina D. Quella di vivere all'aperto, ogni volta che è possibile, è importante che diventi un'abitudine proprio per questi motivi.

 

Quali funzioni svolge la vitamina D nell'organismo

  

La Vitamina D è un elemento di estrema importanza per molte funzioni del corpo umano. Un suo deficit, provocato da scarsa esposizione solare o da una dieta inadeguata, può provocare importanti danni. Ad esempio, negli adulti può comportare l'osteomalacia- ovvero indurre alla scarsa mineralizzazione del tessuto osseo- mentre nei più piccoli il rachitismo, anche questo legato allo sviluppo del tessuto osseo. La Vitamina D è un fattore fondamentale per il corretto sviluppo di tutto l'apparato osseo. C'è sicuramente da puntualizzare che tra il mondo occidentale e i paesi meno sviluppati corre una sostanziale differenza.

Episodi importanti di carenza di Vitamina D sono abbastanza rari nel mondo occidentale. Mentre problemi importanti sono più frequenti nei paesi sottosviluppati, dove le condizioni di vita sono molto diverse e se ne possono capire le motivazioni in modo abbastanza intuitivo. La povertà, l'alimentazione scarsa e poco variegata, la difficoltà a reperire cure e medicinali e, probabilmente, un fattore anche culturale fa in tal senso la sua parte. I problemi che un quantitativo di vitamina D basso, l'ipovitaminosi, può provocare sono molteplici. Oltre che agire negativamente sul tessuto osseo, la carenza di vitamina D può interferire anche col corretto funzionamento dell'intestino. La mancanza delle giuste quantità può ridurre l'assorbimento intestinale del calcio col rischio di raggiungere la soglia del 15% di contro al normale valore che oscilla tra il 60% e l'80%.

Inoltre, la Vitamina D oltre a fissare il calcio nel tessuto osseo agisce anche come ormone che regola diversi sistemi, lavora anche nella modulazione di focolai d'infiammazione e interviene sul sistema immunitario. Ecco che si può capire il motivo per cui molte malattie sono collegate ad una sua carenza nell'organismo. Tra queste l'Alzheimer, l'infarto, il diabete, la sclerosi multipla sono alcune importanti malattie che vengono collegate alle difficoltà di assorbimento della Vitamina D o ad un suo carente introito.

 

Quando l'assorbimento di vitamina D è ridotto

   

Quali sono le circostanze per cui l'assorbimento è ridotto? La Vitamina D non è soltanto una "semplice" vitamina ma il suo comportamento ricorda quello degli ormoni steroidei. Le sue carenze possono dipendere da una questione di età, dalla minore esposizione al sole in alcuni periodi dell'anno o fasi della vita, da una questione territoriale e climatica, dall'obesità che ne limita l'assorbimento nel corpo e insieme a queste possono essere molte altre le cause di un apporto ridotto di Vitamina D nel corpo. A queste si aggiungono anche una ridotta attività fisica all'aperto, avere la pelle scura può incidere anche perché la forte presenza di melatonina sul corpo può determinare un'azione minore dei raggi solari sulla sua sintetizzazione, anche l'eccessivo utilizzo di creme solari per proteggersi può alla lunga provocare in tal senso un effetto negativo.

A tutto ciò vanno aggiunte condizioni di salute precarie sotto l'aspetto renale o epatico. Insomma, lo spettro di cause che può provocare ipovitaminosi D è davvero ampio e complesso. In certi casi è chiaro che bisogna affidarsi ad uno specialista che indichi la strada più giusta da seguire per correre ai ripari. La carenza di Vitamina D è detta anche Ipovitaminosi D e identifica lo stato di salute per cui i livelli di Vitamina D nel corpo non sono appropriati per la salute ossea e cardiovascolare dell'organismo. La presenza di Vitamina D nel sangue si verifica attraverso un'esame del sangue che stabilisce i livelli di calcidiolo nel sangue. Nel caso in cui il valore non dovesse corrispondere a quello raccomandato, per difetto, è necessario correre ai ripari.

L'integrazione della Vitamina D può dunque avvenire in diversi modi, ciò dipende dal tipo di intervento da fare sulla singola persona. Ad aumentare le possibilità di carenza di Vitamina D concorrono altri fattori. Ad esempio, il fumo di sigaretta ne altera il metabolismo. L'assunzione di alcuni farmaci può contrastarne l'assorbimento, ecco che farsi seguire da un medico è importante. Anche chi fa abuso di alcool è a rischio perché l'assorbimento a livello intestinale di vitamina D può essere ridotto ma anche il morbo di Crhon e la celiachia sono due patologie che mettono a rischio l'assorbimento a livello intestinale di questa vitamina. L'elenco potrebbe continuare, ma i generale è importante tenere sotto controllo i livelli di Vitamina D perché le cause che ne possono determinare una carenza sono molteplici e non sempre facili da rintracciare. E' sempre importante avere un medico che possa seguire tutto il percorso.

Alcuni sintomi, comunque, possono essere un campanello d'allarme. Ad esempio l'ipovitaminosi D può portare dolori ossei, stanchezza generale, disturbi e debolezza muscolare.

I rimedi per l'ipovitaminosi D

    

Come è possibile rimediare ad una carenza di Vitamina D? Per tutto il discorso fin qui fatto è chiaro che la terapia attraverso cui ristabilire i giusti valori dipende da persona a persona. E' necessario indagare la causa che determina questa carenza per poi agire attraverso una mirata strategia terapica. Sicuramente ristabilire un regime dietetico mirato è un primo importante e imprescindibile passo. In alcuni casi basta una terapia di breve durata nel tempo ma in altri è necessario far passare un periodo di tempo più lungo.

Per quanto riguarda lo stare a tavola, i cibi che sono maggiore fonte di vitamina D3 (colecaerciferolo) e D2 (ergocalciferolo) sono di origine animale.

In particolare gli alimenti che ne conteggino quantitativi maggiori sono:

 

Tonno, trota, salmonata, salmone, pesce spada, sgombro, sardine, aringhe, latte, uova, olio di fegato di merluzzo, cacao e cioccolato.

 

Conoscere cosa è importante portare in tavola per proteggere se stessi e la propria famiglia da problemi di salute è un primo fondamentale passo. Questo è un discorso generale che va poi ad incidere su aspetti individuali, legati alla salute di ognuno, alle abitudini, allo status sociale.

Resta comunque importante prestare attenzione a ciò che si mangia per tenersi in forma e tutelare l'organismo da tutta una serie di problemi. Per quanto poi concerne, più nel dettaglio, il discorso legato alla Vitamina D e alle sue possibili carenze è importante adottare uno stile di vita che coadiuvi l'organismo nel mantenerne le giuste quantità. Fare sport, stare all'aria aperta, prendere il sole con tute le dovute precauzioni sono passi da affiancare ad una sana dieta.

Nel caso di patologie più o meno importanti è poi fondamentale affidarsi ad un medico o uno specialista che possa valutare caso per caso le necessità di una persona e stabilire la terapia più adeguata. L'assunzione di integratori o altro deve essere sempre ben valutata al fine di non oltrepassare la soglia del fabbisogno corporeo che potrebbe comportare altre problematiche. Insomma, della Vitamina D e della sua importanza si sente spesso parlare. Conoscerne le qualità e i benefici che apporta all'organismo serve per prendersi cura di se stessi e dei propri cari nel modo più adeguato. E poi, stare all'aria aperta e mangiare sano è in generale uno stile di vita da prediligere rispetto ad una vita sedentaria e di disordine alimentare.

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